martedì 15 aprile 2014

LA QUESTIONE DEI MILLE!!! (LETTERA)



di Vincenzo Calabrese
Buonasera Dottor Vitali!

Torno a disturbarLa nuovamente, ma solo per sottolineare alcuni particolari che ho segnato guardando il bel video sul portale del Dottor Croce.

Purtroppo il numero reale dei Mille è controverso e così la loro esatta provenienza. Il romagnolo Callimaco Zambianchi non è indicato nel libro che ha mostrato semplicemente perché, essendo sbarcato a Talamone per guidare la spedizione di volontari che avrebbe dovuto far scoppiare la rivolta nello Stato Pontificio, fisicamente non è mai arrivato a Marsala… In pratica ha fatto parte della spedizione, ma non è classificato come uno dei Mille perché non essendo arrivato in Sicilia, il suo nome (e quello dei volontari che erano con lui, di cui non si conosce l’esatta provenienza, ma sembra che si trattasse inizialmente di emiliani, a cui poi si sono aggiunti per via alcune decine di volontari toscani e laziali…) non è mai entrato nell’elenco dei Mille, ovvero nella lista compilata nel 1860 e poi nei primi anni del Regno d’Italia per l’assegnazione della ‘Medaglia dei Mille’ da parte del municipio di Palermo a chi realmente era sbarcato a Marsala.

Il volume che ha mostrato è davvero eccezionale e documentatissimo. L’autore (recuperando da comuni e parroci atti di nascita e altra documentazione anagrafica) ha cercato di correggere molti errori (nella scrittura dei nomi esatti, nelle datazioni e nella provenienza dei volontari) presenti nelle varie liste compilate nel corso degli anni inerenti i MILLE. Purtroppo - come afferma lo stesso autore - non è ancora un lavoro completo visto che mancano circa 160 fotografie e la sicurezza dei dati di molti garibaldini…

Ad ogni modo per fare un lavoro di statistica, l’autore ha diviso i volontari per la provincia e la regione (quelle attuali, non quelle dei canoni dell’Ottocento) di provenienza. Così facendo (ovvero parlando di regione ‘EMILIA-ROMAGNA’ e non di ‘Ducato di Parma e Piacenza’ e ‘territori pontifici’, ecc.) è venuto fuori - incredibilmente, ma prendiamola con un sorriso - che addirittura il generale Garibaldi fosse uno straniero (nato a Nizza, ora - e pure nel 1860… - territorio francese e non dei Savoia)…

La questione dei SUICIDI non mi sembra di grande peso: si parla di 16 casi su 1089: l’1,5%.

Tra le statistiche ci sono anche i Mille diventati in seguito MATTI (e alcuni di questi poi anche SUICIDI): 24 casi su 1089, ovvero il 2,2%… A vedere i personaggi strani che si aggirano oggi nelle nostre città, mi sembra che il numero dei ‘MATTI’ tra i Mille sia davvero basso!!! Certo che per partire volontari per combattere come a Calatafimi con in mano dei vecchi catenacci non funzionanti, proprio ‘savi’ non si doveva essere…

E’ interessante notare secondo me la statistica che indica la presenza tra i MILLE di ben 48 analfabeti: facchini, braccianti, contadini… Quindi il 4,5% dei MILLE non era assolutamente di origine borghese e tra questi - al contrario di quanto affermato da tanti storici e storiografi - c’erano anche dei contadini… Un numero esiguo sicuramente, ma dimostra l’attrattiva della figura di Garibaldi e sicuramente la voglia di avventura e di riscatto anche sociale di molti garibaldini.

Concludo questa piccola intrusione indicando che il volume che ha mostrato è il SECONDO della serie, quello con l’album fotografico. Lo stesso autore nel 1982 aveva realizzato un ricco studio sulla spedizione dei Mille sempre edito da Manfrini.

Complimenti ancora di cuore a Lei e al Dottor Croce! Continuate così! I vostri video sono sempre interessantissimi!


Gloria a Priapo!!!

P.S. - Il quarto uomo dell’attentato a Napoleone III dovrebbe essere Carlo De Rudio, che effettivamente dopo la guerra civile americana, divenne tenente di cavalleria e partecipò alla battaglia del Little Big Horn e poi alle fasi seguenti delle guerre contro le tribù indiane. Tra l’altro qualche anno prima di morire, nei primi anni del XX secolo, affermò che nell’attentato di Orsini era implicato anche Francesco Crispi (che nel 1858 era proprio a Parigi…). Boh! Chissà come andarono realmente le cose…