lunedì 30 settembre 2013

HPV: vergognoso marketing delle vaccinazioni pediatriche

La banca dati del VAERS [Vaccine Adverse Events Reporting System degli Stati
Uniti] mostra chiaramente che i vaccini con gli effetti avversi più
segnalati sono Gardasil e Cervarix, i vaccini contro il papilloma virus
[HPV]. Sarebbe ovviamente una follia abbassare l'età in cui sono
consigliati, ma sembra corrispondere a ciò che sta per essere pianificato.

Questi vaccini non hanno affatto dimostrato di essere efficaci nella
prevenzione del tumore al collo dell'utero e possono causare grave malattia.
In realtà, il documento rilasciato dalla FDA per giustificare la promozione
del Gardasil dichiara [tabella 17 pagina 13] che le donne con infezione da
HPV al momento della vaccinazione hanno il 44,6% in più di probabilità di
sviluppare displasie cervicali [formazione di cellule anomale, in questo
caso sulla cervice, causata dal virus HPV]. Questo non è un problema minore,
ma nella fretta di vaccinare è abitualmente ignorato che lo stesso documento
certifica l'efficacia del vaccino a una media del 20,5%.
Pertanto non siamo sorpresi di scoprire che è in piena attuazione la ricerca
di puerili scuse per abbassare l'età della vaccinazione.

Uno di questi lavori puerili, tra l'altro sempre promosso dalla GAVI
Alliance di Bill Gates, trattasi di una revisione pubblicata sulla rivista
Vaccine e prodotta ad hoc per giustificare e spingere intensamente la
vaccinazione anti HPV in bambini molto piccoli.

Gli autori scrivono:
Su scala globale, la vaccinazione dei neonati e dei bambini è ben
consolidata e ha sviluppato una infrastruttura di lavoro di successo. I
programmi di vaccinazione contro l'epatite B [HBV] offrono un modello
strutturale per l'introduzione del vaccino anti HPV in cui l'immunizzazione
del neonato e del bambino evidenzia una rapida riduzione della prevalenza
dei vettori HBV in coorti di bambini immunizzati, e di cirrosi epatica e
cancro al fegato nelle decadi successive.

In sostanza, il vaccino contro l'epatite B somministrato lo stesso giorno
della nascita è un modello per ridurre l'età della vaccinazione anti HPV, e
anziché vaccinare le ragazze poco prima della pubertà, stanno suggerendo di
vaccinare da subito i neonati.
In nessuna parte del documento è fatta considerazione ai potenziali effetti
avversi!

Gardasil è stato recentemente associato alla sclerosi laterale amiotrofica
[SLA]. Il Ministero della Salute giapponese ha ritirato la sua
raccomandazione per i vaccini anti HPV a causa di gravi effetti avversi.
Il numero di effetti avversi causati dal Cervarix e riportati nel Regno
Unito sono mostrati in questo grafico da uno studio pubblicato in Current
Pharmaceutical Design. In Italia invece si preferisce il gossip.

La logica alla base dell'attuale programma di vaccinazione anti HPV parte da
due premesse di base:

1. i vaccini anti HPV prevengono i tumori del collo dell'utero e salvano
vite umane,

2. i vaccini anti HPV non hanno alcun rischio di gravi effetti collaterali.

Pertanto, gli sforzi effettuati sono fatti per ottenere il maggior numero di
ragazze vaccinate in età pre-adolescenziale, al fine di ridurre l'incidenza
dei tumori del collo dell'utero. MA un'attenta analisi del vaccino anti HPV
pre- e post- dati di rilascio delle autorizzazioni dimostra che entrambe le
premesse sono in contrasto con gli elementi di fatto e sono in gran parte
derivati da una significativa errata interpretazione dei dati disponibili.

Eppure, gli autori dello studio vogliono spingere l'età per la
somministrazione del vaccino anti HPV dai bambini verso il basso fino
all'infanzia. Tra l'altro, pensano anche che non ci sarebbe nessun problema
nel somministrare dosi di richiamo alle ragazze che sono ormai completamente
vaccinate, come se il vaccino non producesse nulla di male!

Non vi è alcuna considerazione degli effetti avversi. Non vi è alcuna
considerazione generata dal maggiore onere per il sistema immunitario dei
bambini, come se la batteria di vaccini che inoculano attualmente non è già
sufficiente a creare danni.

Conflitti d'Interesse

Questo folle studio è stato finanziato da importanti enti governativi, tra
cui la Commissione Europea, l'Instituto de Salud Carlos III del governo
spagnolo, e la Agencia de Gestió d'Ajuts Universitaris i de
Recerca-Generalitat de Catalunya del governo catalano. Gli autori sono:

- F. Xavier Bosch: Cancer Epidemiology Research Program [CERP], Institut
Català d'Oncologia, L'Hospitalet de Llobregat [Barcelona], Spagna

- Vivien Tsu: Direttore del Progetto PATH, Seattle, partner della Fondazione
Bill & Melinda Gates

- Alex Vorsters and Pierre Van Damme: Centre fo the Evaluation of
Vaccination, Vaccine & Infectious Disease Institute, Università di Anversa,
Belgio

- Mark A. Kane: Consultant on Immunization Policy, Mercer Island, USA

I datori di lavoro degli autori sono, guarda caso, profondamente legati alla
produzione di vaccini. Tuttavia, i loro legami personali con il complesso
vaccino-industriale è davvero stupefacente:

- F. Xavier Bosch: ha condotto sperimentazioni del vaccino anti HPV e studi
epidemiologici per GlaxoSmithKline, Merck e Sanofi Pasteur MSD. Egli esegue
screening e test HPV promossi da Qiagen, e incassa le sovvenzioni di viaggio
e onorari per conto di GlaxoSmithKline, Merck, Sanofi Pasteur MSD, Roche e
Qiagen.

- Vivien Tsu: non ha dichiarato alcun conflitto di interessi. Tuttavia, è
stata responsabile di una sperimentazione del vaccino anti HPV finanziato
dalla Gates Foundation in India ed è stata fortemente criticata dal Governo
Indiano per violazioni etiche. I soggetti sono stati selezionati da
popolazioni tribali ignoranti e vulnerabili, il consenso è stato ottenuto
con l'inganno, e gli eventi avversi non sono stati registrati correttamente.

- Alex Vorsters: ricercatore principale per la sperimentazione di vaccini
dell'Università di Anversa, e riceve sovvenzioni da produttori di vaccini.
Prende anche sovvenzioni per i relatori dei convegni di presentazione dei
vaccini ed è segretario del Viral Hepatitis Prevention Board.

- Pierre Van Damme: membro della segreteria esecutiva del Viral Hepatitis
Prevention Board, che è sostenuto dai finanziamenti di GlaxoSmithKline
Biologicals, Sanofi Pasteur MSD, e Merck.

- Mark A. Kane: è membro dell'Advisory Board di Merck per il vaccino anti
HPV e riceve rimborsi spese di consulenze, onorari, e viaggi di sostegno da
Merck.

Non è per nulla conveniente fidarsi di uno studio sovvenzionato totalmente
dalle Big Pharma che possono trarre beneficio spostando l'età per la
vaccinazione anti HPV all'infanzia. La totale mancanza di considerazione per
il danno prodotto dai vaccini anti HPV è scioccante, anche in un gruppo
profondamente affascinato e sponsorizzato dalle multinazionali. Avrebbero
potuto almeno inscenare un teatrino della preoccupazione, ma non vi è alcun
accenno ad essa.

Il marketing delle vaccinazioni pediatriche

Lo studio rivela candidamente che il vaccino anti HPV non era
originariamente destinato ad essere utilizzato esclusivamente per il cancro
cervicale nelle donne, ma è stato sempre destinato ad una varietà di tumori.
Pertanto, a quanto pare, le ragazze venivano usate come cavie, tanto per
comprendere meglio come piazzare il vaccino sul mercato e valutare gli
effetti negativi o, più probabilmente, come questa recensione sembra
implicare, per vedere fino a che punto potevano spingere un vaccino con
effetti negativi così orribili.

Certo, tutte le ragazze che hanno ricevuto i vaccini anti HPV sono state
trattate in modo più che disinvolto, poiché Gardasil e Cervarix sono stati
testati sui testicoli del ratto, non sulle ovaie! Ed ora che è ovvio che il
vaccino contro l'HPV è estremamente pericoloso, si eleva lo sforzo per
nascondere i rischi.

La preoccupazione degli autori, anziché concentrarsi sugli orribili effetti
avversi, non ha nulla a che fare con le vite perdute e devastate. La loro
unica preoccupazione è per il lavoro di marketing effettuato con i vaccini
anti HPV. Pensano che il processo di promozione alle persone potrebbe
aumentare molto più agevolmente se, invece di riferirsi a loro come "cancro
prevenzione", i vaccini prevengono "malattie HPV correlate".

Pertanto, gentili lettori, aspettatevi di vedere un sottile cambiamento nel
modo in cui i funzionari della salute e i loro galoppini mediatici
riferiranno in merito ai vaccini anti HPV. Invece di leggere e ascoltare del
cancro, in particolare del cancro del collo dell'utero, è probabile che
inizierete a leggere e ascoltare riferimenti alle "malattie HPV correlate":
fate particolare attenzione al plurale!

Il progetto è quello di vendere la vaccinazione ai neonati come preventivo
multi-cancro. I genitori che si rifiuteranno di somministrare il vaccino
anti HPV, per le ragazze o ragazzi, saranno accusati di condannare i loro
figli a una vasta gamma di tumori.

Questa è un'altra esecrabile tecnica di marketing!

da disinformazione.it