domenica 28 aprile 2013

STALIN ERA D'ACCORDO CON HITLER A SPARTIRSI LA POLONIA?

Il patto di non aggressione Ribbentrop Molotov nascondeva non solo le intenzione di Stalin di attaccare la Germania ma anche il piano anglofrancese stabilito prima ancora del 1935., quando a Londra e a Parigi s'era deciso che la Germania di Hitler doveva essere distrutta (parole di W: Churchill). Alla Conferenza di Stresa, Mussolini ebbe la netta sensazione che Francia e Gran Bretagna volevano costituire un blocco contro la Germania che avrebbe escluso l'Italia, desiderosa invece di allearsi con Londra e Parigi, ma gli inglesi e i Francesi avevano preso accordi con l'Unione Sovietica, già istruita a dovere su istruzione di Washington di predisporre i preparativi per attaccare la Germania.Nel 1938 il Generale Gamelin espose allo Stato Maggiore francese l'obbiettiva difficoltà di poter disporre le truppe dell'Armata Rossa in territorio polacco, in vista dell'attacco sovietico contro la Germania, per la nota ostilità dei Polacchi verso i sovietici. Fu così che si dovette attendere il 1938 per definire con la conferenza di Monaco e la cessione dei Sudeti alla Germania una nuova linea d'attacco, ma anche per testare l'atteggiamento delle popolazioni cecoslovacche che avrebbero dato il loro consenso alla promettente politica economica tedesca, e fiducia al Reich. Dopo il 23 agosto 1939 Stalin dispose la mobilitazione generale e ordinò al Maresciallo Zhukov di schierare le prime divisioni corazzate in territorio romeno, che si sarebbero unite a quelle disposte a Nord in attesa che , grazie al patto Ribbentrop Molotov, Stalin potesse occupare il 17 settembre 1939 i territori orientali polacchi per avvicinare il fronte al corso della Vistola e predisporre circa 6 milioni di uomini per l'attacco della Armata Rossa contro la Germania, impegnata in guerra sul fronte occidentale. Nelle intenzioni sovietiche il primo bottino doveva essere la Prussia Orientale. Queste cose non le scrive Suvorov ma sono da lui raccolte in documenti pubblicati nel 1935, 1937, 1938 e 1938 dalla Pravda e dalle Isvestjia che egli nei suoi libri cita.
Gianpaolo Pucciarelli