domenica 24 marzo 2013

Beppe Grillo e l’accusa di “antisemitismo” : non ci starebbe un bel “vaffa”?

di Enrico Galoppini

Su Grillo e i “grillini” ne sono state già dette e scritte di tutti i colori. Critiche, illazioni, stroncature senz’appello sono giunte sia dai suoi detrattori (“ex” compresi) che dai suoi sostenitori, questi ultimi annoverando diversi individui impazienti e massimalisti: c’è chi vorrebbe “la rivoluzione in due giorni”, e chi denuncia “tradimenti” ad ogni passo del capo del Movimento Cinque Stelle.

Ma sulle numerose perplessità (eufemismo) espresse su quest’inedito esperimento politico non mi soffermerò in quest’articolo. Variamente argomentate e pertinenti, alcune sono del tutto fuori luogo considerata la “situazione concreta” (cioè, che alternative decenti ci sono ‘sul tavolo’?), altre sono più fondate ed aprono talvolta scenari inquietanti, ed altre ancora non vengono espresse se non da sparute minoranze, tanto alcune fondamentali prerogative dello Stato riconducibili alla “sovranità” sono ormai fuori dalla sensibilità della maggioranza degli italiani, “grillini” o meno.

Sia come sia, sulla testa di Beppe Grillo è comunque piovuta la tegola peggiore, quella che rappresenta l’anticamera della scomunica urbi et orbi e l’esclusione dal novero delle “persone rispettabili”: l’accusa di “antisemitismo”.

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http://europeanphoenix.it/component/content/article/4-politica/578-beppe-grillo-e-laccusa-di-antisemitismo-non-ci-starebbe-un-bel-vaffa