Mi comunicano che oggi, a Roma, nella chiesa di via Guido Reni, si sono svolti i saluti ultimi a Mila Vannucci. Attrice di grande talento e spessore, mai sopra le righe, ma scrupolosa, come mi dimostrò. Fu legata a Diego Fabbri. Per Chiara, anche.
Non m'interessai mai a conoscere la sua età. So che recitò già fin durante la seconda guerra mondiale, con tutti i sacri mostri - di vero valore - del teatro italiano, lavorando molto anche in televisione.Me la presentò l'indimenticabile Francesco Grisi, nel 1984. La "ingaggiai" per porgere e leggere, con me e su mia indicazione, i difficilissimi testi di EZRA POUND. E non solo quelli, ma anche il Futurismo di Marinetti. Fu umilmente disponibile alle idee e suggerimenti. Facilitata dalla vicinanza di residenza, a quattro passi dalla mia casa e studio di Roma, fin quando rimasi in città nel 1999. Ma mi raggiunse anche quando trasferìi lo studio in collina a 40 km. Fu assai cara anche a mia moglie.Lesse e recitò con me, per pubblico scelto di grandi ascoltatori capaci ed intelligenti, anche insieme al grande e modesto Arnaldo Ninchi (e, spesso, per le dizioni in inglese, anche Pat Starke) moltissime volte a Roma, in luoghi prestigiosi. Ma ricordo anche Milano, Spoleto festival, ed infinite occasioni in luoghi meno clamorosi, che ora non elenco.Non ho potuto partecipare ai suoi funerali. Non avvertito in tempo. Ma è come se io fossi stato accanto a Lei, che fu umilmente e pazientemente grande nel saper ascoltare e poi saper porgere ciò che "bello è difficile", secondo la dizione di Pound.Lascia Chiara, ed il nipotino, che con lei vivevano, e che tanto amò.Forse è il caso che, con il cuore affranto, La ricordi con intensità non comune. Sopratutto per le lunghe conversazioni telefoniche, dove trattammo sempre di ogni grande cosa. E ciò è fondamentale, in tempi nei quali le nullità dominano ovunque.MILA VANNUCCI.Grazie.Antonio Pantano